Promuovi il tuo blog su Facebook con successo e ottieni il massimo dai tuoi contenuti
Il tuo sito web ha un blog?
In passato hai fatto delle attività di sponsorizzazione tramite Facebook, dirette agli articoli pubblicati (o hai intenzione di farlo)?
Ottimo!
In questo approfondimento troverai strategie e spunti utili per ottimizzare l’investimento e ottenere risultati soddisfacenti.
Premessa: perché promuovere i tuoi contenuti blog?
I motivi alla base di un’attività di promozione degli articoli del blog tramite Facebook sono molteplici.
È possibile ad esempio voler pubblicizzare un blog:
- perché si desidera informare la community di riferimento senza un intento commerciale diretto;
- perché i contenuti di qualità pubblicati sul blog sono un amo per vendere un prodotto, un modo per promuovere indirettamente una conversione;
- perché desiderio ricevere contatti di persone interessate ad un determinato servizio (di cui tratta, in modo più o meno diretto, il contenuto del tuo blog).
1. Attenzione alla qualità del traffico
Qualunque sia il tuo obiettivo di marketing (tra quelli elencati o tra altri non presenti) vi è un elemento imprescindibile che li accomuna tutti ed è necessario chiarire subito prima di procedere con altre informazioni.
C’è un’enorme differenza, infatti, tra cliccare e leggere.
“Ovvio“, dirai.
Ma in realtà, nella pratica, molte volte ci capita di dover ripassare con alcuni dei nostri clienti questo concetto.
Un articolo del blog, infatti, nasce per essere letto da persone potenzialmente interessate al contenuto in esso riportato.
Un utente che clicca sul link dell’articolo, ma legge sì e no due parole, non è un utente utile per i tuoi obiettivi, giusto?
Pertanto è fondamentale, quando si fa advertising sul blog, trovare la giusta formula per identificare, tra un cluster di persone potenzialmente in target, quelle di maggior valore e qualità.
Qualità che misureremo secondo vari KPI, che possono variare sulla base della natura del tuo business e dagli obiettivi dell’attività (ci torneremo alla fine di questo approfondimento).
2. Scegli il giusto obiettivo per le tue campagne Facebook
Se in precedenza hai già creato delle campagne utili a sponsorizzare i tuoi articoli del blog, che obiettivo hai usato?
Se la tua risposta è “traffico” e hai ottenuto risultati lontani dalle tue aspettative, e soprattutto dai tuoi obiettivi, ecco che abbiamo già trovato una delle principali cause di questo insuccesso.
Permettici una digressione per spiegarti il perché.
Gli obiettivi di campagna che Facebook mette a disposizione hanno un’importanza fondamentale. E sono molto diversi tra loro.
Facciamo un esempio.
Se abbiamo creato un pubblico basato sull’interesse “snowboard“, la cui dimensione stimata è di 10 milioni di utenti, raggiungeremo una fetta di persone differenti – tra questi 10 milioni – sulla base dell’obiettivo di campagna scelto.
Con l’obiettivo “interazione”, infatti, Facebook mostrerà le Ads a quel sottogruppo dell’insieme che è più propenso a mettere un like o commentare.
Lo fa in automatico grazie al suo evoluto sistema di machine learning, che non possiamo controllare.
Ma cosa succede quando scegliamo obiettivo “traffico”?
Beh, molto semplicemente Facebook mostrerà gli annunci a quelle persone che, all’interno del pubblico selezionato, sono più propense a cliccare sui link delle inserzioni che rimandano a siti web fuori da Facebook.
Hai letto bene: a cliccare sui link delle inserzioni.
Non c’è in alcun modo una promessa di qualità di questo clic. Non c’è un controllo su cosa avverrà dopo quel clic.
Motivo per cui, nella stragrande maggioranza dei casi, l’obiettivo traffico è responsabile di portare sul tuo sito (o sul tuo blog in questo caso), “cliccatori seriali”, di basso valore.
A questo punto ti starai probabilmente chiedendo “ok, ma quindi che obiettivo devo scegliere”?
La risposta è conversioni!
Ma vediamo di articolarla meglio sulla base di alcuni esempi e casistiche.
Se hai un e-commerce e scrivere articoli del blog ti serve per dare più informazioni sui prodotti, per approfondirne i benefici e rispondere in anticipo a potenziali obiezioni, potresti creare una campagna conversioni con obiettivo “visualizzazione del contenuto” o “aggiunta al carrello”.
In questo modo stai comunicando a Facebook che, tra gli appassionati di snowboard di cui abbiamo parlato sopra, cerchi quelli che:
- arrivano sul tuo articolo del blog;
- da quel nuovo articolo si spostano su un’altra pagina (ovvero la scheda del prodotto) e fanno un’azione di valore superiore.
Capisci la differenza?
In questo modo comunichi implicitamente a Facebook che non ti basta “il clic”, ma ti serve traffico migliore, disposto a spostarsi tra le pagine del tuo sito.
Chiaramente è necessario, per farlo, che il tuo Facebook Pixel sia correttamente installato e tracci bene gli eventi.
Se non sei sicuro di questo puoi chiedere a noi di farlo per te in qualsiasi momento.
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Se invece non parliamo di uno shop online e i tuoi articoli ti servono per altri intenti, un buon consiglio trasversale che possiamo darti è quello di installare, su queste pagine, degli eventi personalizzati del Pixel, creati ad hoc, che puoi utilizzare come azioni desiderate nelle tue campagne di conversione.
Noi in prima persona, ad esempio, per il nostro blog abbiamo scelto di installare 2 eventi utili per misurare la profondità di scorrimento dell’articolo.
Il primo scatta quando l’utente è arrivato almeno al primo 25% della pagina, il secondo al 50%.
Li usiamo nelle nostre campagne per, appunto, portare sul nostro blog utenti di valore, che non “cliccano e basta”
Creare questi eventi non è particolarmente complesso, anche se è necessario avvalersi di Google Tag Manager, uno strumento che permette di gestire i codici di monitoraggio dei siti web (come il Facebook Pixel ad esempio).
3. Misurare il successo
Conclusione forse superflua, ma dovuta.
Affrontiamo l’aspetto dell’analisi dei risultati, anche se, se hai seguito passo passo il ragionamento, ti sarà facile rispondere alla domanda “come capisco se la campagna sta portando buoni risultati?“
Valuta i soli eventi di valore e non fermarti alle metriche quantitative standard.
Poco deve interessarti, infatti, il numero totale di utenti che è entrato sull’articolo. Deve interessarti qual è stato il tempo medio di visualizzazione (se è di 30 secondi e il tuo articolo richiede in media 6 minuti per essere letto… sicuramente c’è qualcosa da ottimizzare!), la successiva navigazione di altre pagine, l’aver compiuto o meno l’azione finale desiderata.
Ora non ti resta che provare, monitorare e migliorare la tua strategia in corso d’opera.